La nostra storia |
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Chistu core e’ mast’’e forgia…
(questo cuore è maestro nell’arte del forgiare i metalli…)
Così Giovanni De Santis senior (1865-1950) cantava nella sua fucina di fabbro, ripetendo i versi di una famosa canzone di napoletana.
Veniva dall’avellinese ed era diventato un provetto ed apprezzato costruttore di serrature, quelle di un tempo, la cui chiave era quasi un’arma di difesa.
Negli anni ’20 cominciò ad operare sui metalli con altri mezzi, con le prime macchine utensili, torni, piallatrici, fresatrici, alesatrici etc.
Con l’aiuto dei tre figli che si dedicavano completamente all’azienda, Pasquale, Antonio, Giovanni, in ben precisi compiti, fu iniziata la costruzione di semplici macchine per l’emergente industria conserviera: compaiono così macchine per tagliare il lamierino, bordatrici semi-automatiche, mettimastici semi-automatiche, ed i famosi “bracci a doppio rullino” per le aggraffatrici semi-automatiche.
L’avvento delle prime macchine automatiche nel settore (Bliss docet…) che con mezzi e tecnologia rinnovavano questo campo della fabbricazione dei barattoli, convinse la “De Santis” a operare in altri campi: così nacque la prima etichettatrice automatica per barattoli all’epoca molto enfaticamente chiamata “autarchica italiana” che per anni ed anni ha lavorato in moltissimi stabilimenti in Italia e all’estero. Alcune di queste prime macchine, che oramai superano la sessantina di anni, dopo alcune modifiche e semplici migliorie, lavorano ancora.
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Giovanni De Santis Senior (1865 - 1950)
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